Nacqui
il quattro gennaio millenovecentosettantasette, a Gandia, piccola città vicino
alla spiaggia. Ebbi una infanzia felice e anche sana, se non fosse stato per le
tipiche bronchiti.
Studiai alla scuola pubblica
“Cervantes”. Era una scuola di un quartiere dove abitavamo gente umile e
onesta.
Imparai ad andare in bicicletta
in un parco della spiaggia di Gandia. Questo parco aveva alberi intorno. E
tutti quegli alberi furono segnati da me e dalla mia bicicletta... uno dopo
l’altro...
Crebbi e frequentai il liceo
Maria Enriquez a Gandia, ma lontano da casa mia. Tutti i giorni dovevo
camminare trenta minuti per arrivare... in quel momento non c’erano autobus.
Dopo il liceo, cominciai a
studiare per diventare parrucchiera, e così fino oggi...
“parrucchierando”.
CHI SONO?
Ho aspetato qualche giorni..ma sicome nessuno dice niente.......
RispondiEliminaChe bella!!! Quegli occhi sono inconfondibili, ma non dico il tuo nome. Dove siete, compagne/i di lezione?
Trini tocca a te.
Ora capisco il segno di "la paella." E è stato determinante il mestiere di parrucchiera.....
Sono sicura che sia il sorriso quello che vi ha lasciato mozzafiate!!! Jaja. Avete notato che hanno le due, la stessa forma della bocca???!!
RispondiEliminaIo ho avuto una bambola simile e mio fratello gli ha tagliato i capelli senza "titolo de parrucchiero".
RispondiEliminaPuoi imaginara la sua faccia senza i capelli? E la mia? Che disagio!!!!! Ancora lo ricordo. Io avevo 10 anni e la mia bambola aveva i capelli rosi.
CIAO
RispondiEliminaQuesta faccia no mi sembra famigliare. cercarò in prossimi giorni di guardare tutti i nostri compagni di primo avanzato per indovinare, quella che c'è abilità come parruchiera.
Ma, caro Fermín ss!!!!!
RispondiEliminaQuella ragazza è Maria José Villar.
Io cerdevo non fosse necesario dirlo.....
Io credevo, non cerdevo......
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